mercoledì 22 novembre 2017

I bambini di Aquileia

Il 20 novembre ricorre la giornata dei diritti dei bambini .
Tra i vari articoli, che definiscono cosa non deve mancare ad un bambino per star bene,  spicca ai nostri occhi il diritto all'istruzione. Ma come? Ma la scuola non è un obbligo? I bambini non sarebbero più felici senza?

Queste domande noi ce le poniamo perché per noi è normale "dover andare a scuola", ma non è così per tantissimi bambini in tutto il mondo. E, se ci pensate, a non saper leggere o scrivere o contare, non è nemmeno tanto facile giocare....
Vorrei dedicare alla giornata dei bambini un libro che è presente in diverse copie nella nostra Biblioteca, ma che, io personalmente, non ho mai visto nessuno prendere in prestito.
Si tratta di un piccolo libriccino un po' bruttino, giallo, con dei disegni a matita non molto accattivanti.
Ma noi che conosciamo bene le favole, compresa quella del Principe Rospo o della Bella e la Bestia, sappiamo che dobbiamo andare al di là delle apparenze.

la copertina del libro

Si tratta de " Bambini di Aquileia " di Anna Maria Breccia Cipolat.


Il libro racconta le avventure di un gruppo di bambini di epoca Romana, che abitavano nella città di Aquileia, che era una delle capitali  dell'impero, nonché un importante porto fluviale.


Porto fluviale? voi chiederete? Ebbene si.
Adesso c'è solo un piccolo canale come quelli che costeggiano i campi agricoli nelle campagne vicino a Milano, ma allora c'era un fiume, largo abbastanza per far risalire le barche dal mare, e giustificare la creazione di un porto mercantile molto vivace e attivo.

Aquileia com'era nell'antichità

Chissà cosa facevano i bambini dell'antichità che non avevano la play o i giochi elettronici?
Chissà se giocavano a calcio?



Questo libro ci racconta le avventure di 5 bambini e un cane, tanti misteri da svelare, tanta natura da esplorare e anche tanti compiti da fare !

Ho pensato di collegare questo libro alla giornata dei diritti dei bambini perché ho provato un po' di nostalgia per i giochi in libertà che facevano i bambini romani, liberi per le campagne, e ho pensato che quando i bambini possono studiare, stare insieme, giocare ( e anche correre dei pericoli) ma sotto il controllo sicuro e affettuoso degli adulti, sono davvero dei bambini felici.

Nessun commento:

Posta un commento

facci sapere cosa ne pensi!